Noi e l’ambiente

Action Technologies si prefigge di proteggere e preservare l’ambiente circostante rimediando all’impatto negativo che le attività dell’azienda talora procurano sull’ambiente e/o sulle risorse naturali. In accordo, pertanto, con le leggi vigenti in materia di ambiente, salute e sicurezza Action Technologies collabora con le migliori aziende certificate nel settore della gestione dei rifiuti.


La Direttiva Europea

Nel 2006 la Comunità Europea ha emanato una direttiva – concernente le pile, le batterie e gli accumulatori – che prevede l’obbligo per i produttori dei medesimi di occuparsi della raccolta, lo smaltimento e il riciclo dei dispositivi esausti. Questi contengono infatti delle sostanze altamente inquinanti e fortemente nocive per l’ambiente, qualora dovessero in esso liberarsi. È pertanto assolutamente necessario smaltirli in maniera opportuna e riciclarne i componenti ogni qual volta ciò è possibile. La direttiva europea è stata accolta in Italia dal decreto legislativo 188 del 2008. Ma di fatto nel nostro paese esisteva già un organismo che si occupava della raccolta, del trattamento e del riciclo o rifiuto finali: si tratta del CoBat, che da Consorzio Obbligatorio Batterie Esauste è poi passato ad essere Consorzio Nazionale Batterie Esauste. La nuova normativa attribuisce ai produttori la responsabilità diretta del trattamento dei dispositivi a fine vita. Essi possono occuparsi in prima persona della raccolta e dello smaltimento/riciclo, oppure delegare a un organismo esterno specializzato.


Il D.Lgs. 188/08

Il D.Lgs. 188/08 introduce il principio (ormai diffuso nella normativa comunitaria) che i costi di raccolta e riciclo vengano posti a carico dei produttori di pile e accumulatori, che dovranno organizzarsi in Consorzi o Sistemi collettivi e che ha portato, di fatto, all’abolizione del consorzio obbligatorio (Cobat). Il Decreto ha infatti previsto la costituzione di un Centro di coordinamento Pile ed Accumulatori (CdcPA) che avrà il compito di garantire l’efficacia e l’efficienza dell’intero sistema. Il Cdcpa non ha fini di lucro e avrà il compito di ottimizzare le attività dei sistemi collettivi dei produttori di pile ed accumulatori per incrementare costantemente le percentuali di raccolta e di riciclo di pile e accumulatori a fine vita; dovrà dare inoltre garanzia dell’obiettivo primario di tutela ambientale, salvaguardando l’economicità del servizio per tutti i soggetti coinvolti, dai cittadini, agli operatori ecologici, dalle imprese alle istituzioni tutte.


Recupero Pile ed Accumulatori

Le pile e gli accumulatori esausti, da sottoporre a trattamento, devono essere caratterizzati e separati per singola tipologia (portatili ricaricabili, portatili non-ricaricabili, industriali, per veicoli) e, qualora possibile, per caratteristiche chimiche al fine di identificare la specifica metodologia di trattamento. Il trattamento deve comprendere, preventivamente, la rimozione di tutti i fluidi e gli acidi. Qualsiasi stoccaggio e fase di trattamento deve avere luogo in siti provvisti di superfici impermeabili e idonea copertura resistente alle intemperie o in idonei contenitori. Tutti gli impianti di trattamento devono adottare le migliori tecniche disponibili (BAT), in termini di tutela della salute e dell’ambiente. I processi di riciclaggio dovranno poi conseguire le seguenti efficienze minime di riciclaggio: • 65% in peso medio di pile e accumulatori al piombo/acido e massimo riciclaggio del contenuto di piombo che sia tecnicamente possibile evitando costi eccessivi